Non può piovere sempre ma non può neanche essere sempre asciutto. L’esperienza di una guida sul bagnato, per quanto rara si presenti, non può trovarci impreparati.
Paura
La prima reazione è quella psicologica: la paura si impadronisce del nostro sistema nervoso, ci irrigidisce, induce a ritirarci troppo sulla difensiva con il solo risultato di perdere il controllo.
Partiamo concentrandoci sulla posizione base, il che significa non arretrare troppo e mantenere un ben saldo baricentro.
Cambia lo stile di guida
Sappiamo che il nostro equilibrio sarà molto più instabile a causa del minor grip indotto dalla viscosità.
Questo si traduce in uno stile di guida completamente diverso rispetto all’asciutto: cercheremo linee più larghe ed arrotondate allargando il baricentro, anticipando il più possibile l’entrata in traiettoria e cercando di appoggiare il più possibile sul battistrada del copertone.
Conoscere il terreno
La conoscenza del terreno gioca un ruolo importante. Parliamo della composizione delle rocce e del fango.
Le pietre ruvide e porose permettono una buona aderenza, mentre quelle lisce sono come il ghiaccio.
Il fango pastoso trasforma le ruote artigliate in slick, viceversa ci sono fanghi sabbiosi che proprio non si attaccano alla gomma.
Utilizzo del freno
L’utilizzo del freno è un altro aspetto fondamentale: per mantenere la bici in equilibrio su quella che sembra una pista di pattinaggio è fondamentale saper controllare le oscillazioni dosando il freno posteriore e guidando “di petto” la ruota anteriore.
La pressione
Un accorgimento più intuitivo è quello di ridurre la pressione di gomme e sospensioni: non di troppo però, un 5-10% rispetto agli standard tradizionali. Per le sospensioni anche un rebound più lento può aiutare a rendere più controllabile la bici nei tratti scassati.
Gomme da fango
Infine le gomme. Esistono gomme da fango: sono molto performanti per i loro tasselli alti e distanziati che penetrano anche nei terreni più molli. Ma attenzione perchè questo vantaggio è limitato al solo terreno fangoso e senza rocce.
Un’ ultima raccomandazione
Se possibile non percorriamo i sentieri quando sappiamo che sono zeppi d’acqua: eviteremo così di rovinare i percorsi.