Chi vive la mountain bike sul serio – chi la respira ogni giorno, chi l’ha trasformata da hobby a missione – sa che questa disciplina non è solo sport. È connessione con la natura, gesto tecnico, sfida mentale, stile di vita.
👉 Ma cosa succede quando tutto questo improvvisamente… si spegne?
Sì, parliamo di quei giorni storti, in cui l’entusiasmo crolla, le gambe non rispondono, la mente cerca scuse e la bici resta lì, appoggiata, muta. Succede anche ai più esperti, anche a chi insegna, accompagna, guida. Soprattutto a loro.
🔍 La domanda che conta davvero è: come reagiamo quando la voglia di pedalare non c’è più?
📉 Perché ci sentiamo svogliati? Non è solo stanchezza
🔄 La svogliatezza non è pigrizia. È un segnale, e come ogni segnale, va letto con attenzione.
Che tu sia una guida certificata, un atleta evoluto o un tecnico esperto, questi sono i motivi più comuni dietro una giornata no:
- Fatica fisica accumulata 🧠+💪: troppo allenamento, troppo poco recupero. Le uscite quotidiane, le sessioni tecniche, le notti brevi… portano a un logoramento sistemico. Se trascurato, porta al dreaded overtraining.
- Stanchezza mentale 🧘: pianificare, prevedere rischi, risolvere problemi, motivare gli altri. Tutto ciò erode le energie cognitive. Le guide MTB lo sanno bene: la testa è il primo muscolo a cedere.
- Routine che diventa gabbia 📍: affrontare gli stessi sentieri, vedere gli stessi paesaggi, ripetere briefing e manovre… anche l’avventura può diventare noiosa, se non si rinnova.
- Stress esterno 😵: famiglia, lavoro, relazioni… la MTB può essere il nostro rifugio, ma quando il carico personale è troppo alto, anche salire in sella sembra un peso.
🔁 Strategie pratiche (e psicologiche) per uscirne
🧭 Ecco cosa non fare: forzarti a tutti i costi. Rischi di spezzare la motivazione come una catena usurata.
Ecco invece cosa può aiutarti:
✅ 1. Ascolta il corpo (davvero)
Se senti un calo di forma o fatica insolita, accetta di rallentare. Il riposo attivo – una camminata, una sessione di mobilità, un giro senza cardio – può essere molto più utile di una salita forzata con i watt a terra.
✅ 2. Cambia scenario 🌲
Modifica il tuo ambiente MTB. Sperimenta nuovi trail, magari con caratteristiche tecniche diverse. Prova un altro fondo, una diversa esposizione al sole, una variante boschiva. L’ambiente influisce sull’umore più di quanto pensi.
✅ 3. Esci in compagnia 🤝
Pedalare con altri cambia tutto: il ritmo, la percezione della fatica, la motivazione. Le endorfine sociali, se così possiamo chiamarle, sono potenti. E se sei una guida, fatti guidare. Lascia per un giorno che qualcun altro tracci la rotta.
✅ 4. Ride light: zero pressione 🧩
Imposta uscite easy, corte, lente. Concentrati sul gesto, sulla posizione in sella, sull’assetto biomeccanico. Scollega performance da prestazione: non sei la tua potenza media.
✅ 5. Cura la passione fuori dal trail 🛠️
Non devi pedalare per “vivere la MTB”. Puoi:
- dedicarti alla manutenzione della tua bici,
- testare nuovi set-up o regolazioni,
- guardare video tecnici,
- seguire corsi e contenuti professionali dell’Accademia.
Rimanere nel mondo, anche da fermo, tiene acceso il motore interno.

🎓 Quando la MTB è il tuo lavoro: il ruolo della guida nei giorni no
Qui la questione si fa seria. Se sei una Guida MTB certificata, l’uscita non è un piacere personale: è una responsabilità professionale.
👉 Ma anche tu sei umano. E sì, anche tu puoi svegliarti senza voglia.
Come gestirlo?
🔹 🛡️ Professionalità prima di tutto: il gruppo si affida a te per sicurezza, orientamento e serenità. In quei giorni in cui vorresti stare a casa, indossa la divisa mentale. Concentrati su protocolli, check list, segnali del gruppo.
🔹 📋 Pianificazione accurata: ogni dettaglio deve essere pronto prima. Una giornata no è più gestibile se il tracciato è già studiato, se il meteo è monitorato, se hai un piano B e C pronto in caso di imprevisti.
🔹 💬 Dai energia al gruppo, e ti ritorna: motivare gli altri – con battute, consigli, osservazioni tecniche – genera un loop positivo. Più li vedi divertirsi e apprendere, più torni in sintonia con il tuo ruolo.
🔹 🥗 Cura il tuo carburante: in questi giorni la nutrizione conta doppio. Entra nel trail con glicemia stabile, idratazione al top e zero junk. Il cervello in carenza energetica diventa il tuo peggior nemico.
🎯 I segreti delle guide professioniste per sopravvivere ai cali di motivazione
💡 Le migliori guide MTB non si limitano a “resistere”. Investono su di sé anche nei momenti difficili:
- Routine di scarico integrate: stretching, automassaggi, foam roller, yoga e lavoro respiratorio. Il corpo è l’attrezzo, e va manutenuto.
- Tecniche di consapevolezza mentale: molti si affidano a pratiche di mindfulness, o al supporto di mental coach specializzati in sport outdoor. La resilienza mentale si può allenare, esattamente come la resistenza.
- Teamwork intelligente: in escursioni di gruppo, è possibile spartirsi ruoli, lasciare il briefing a un collega, delegare parte della logistica. Condividere è salvifico.

🧭 Conclusione: la vera forza è saper navigare i bassi
La passione per la MTB non è fatta solo di salite epiche e discese flow. È fatta anche di momenti grigi, senza stimoli, in cui tutto sembra pesante. Ma proprio lì si misura la tua profondità ciclistica.
🎓 All’Accademia Nazionale del Ciclismo, lo diciamo sempre: saper frenare al momento giusto è tanto importante quanto saper accelerare.
🛠️ Impara a leggere i tuoi segnali. Allenati anche a fermarti. Accetta le pause come parte del viaggio. E poi, quando torni in sella, sarà tutto più vero, più tuo, più potente.
Ride smart. Ride deep. Ride true.